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17/08/2016Cocaina: centrale il ruolo dell’ipocretina nell’insorgere della dipendenzafonte: Biological PsychiatryUn nuovo studio condotto da ricercatori dello Scripps Research Institute (USA), finanziato dal National Institutes of Health's (NIH), dal National Institute on Drug Abuse (NIDA) e dal National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA) evidenzia come l’aumento dei livelli di una molecola nel cervello, chiamata ipocretina, possa contribuire alla dipendenza da cocaina.
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02/08/2016Possibile il recupero della funzione della dopamina se si smette di fumarefonte: Biological PsychiatrySono numerose le evidenze scientifiche che rilevano la trasmissione anormale della dopamina nelle persone affette da dipendenza da tabacco.
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15/06/2016L’uso prolungato di cannabis modifica il circuito della gratificazionefonte: Human Brain MappingL’assunzione cronica di cannabis interrompe i naturali processi di gratificazione del cervello: questa è la conclusione di uno studio condotto dall’Università del Texas (USA) che dimostra per la prima volta – attraverso le immagini rilevate con risonanza magnetica funzionale – come i consumatori da lungo tempo di tale sostanza mostrino maggiore attività cerebrale nel sistema meso-cortico-limbico a seguito di uno stimolo costituito da cannabis, rispetto a stimoli di tipo naturale.
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06/06/2016Assunzione compulsiva di cibo e droghe: individuata l’area del cervello che ne innesca il meccanismofonte: NeuronIn una nuova ricerca pubblicata nella rivista scientifica Neuron è emerso come topi che hanno risposto ad uno stimolo con la velocità e l’eccitazione tipica dei soggetti affetti da assunzione compulsiva di cibo risultano meno motivati a ricercare una ricompensa dopo la soppressione dei neuroni situati nel pallido ventrale.
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01/06/2016Come il cervello crea e interrompe un’abitudine: possibili risvolti per il campo delle dipendenzefonte: NeuronI comportamenti che mettiamo in atto nella nostra vita quotidiana richiedono una capacità di prendere decisioni finalizzata al controllo sia delle azioni abituali, sia delle azioni orientate verso specifici obiettivi. Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università della California (USA) ha come obiettivo l’indagine approfondita di un meccanismo molecolare endogeno situato in una specifica via cortico-striatale che media la transizione fra le strategie orientate verso un obiettivo e le nostre azioni abituali.
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24/05/2016Cocaina: scoperto il meccanismo che riduce gli effetti sul cervellofonte: NeuronUn tipo di cellula cerebrale, nota come microglia, gioca un ruolo fondamentale nella riduzione dell’effetto della cocaina nel cervello. Questa scoperta, esito di uno studio condotto dall’Istituto di Ricerca del McGill University Health Centre di Montreal, stabilisce per la prima volta come questo tipo di cellule contribuisca in modo rilevante alla diminuzione dei cambiamenti negativi che colpiscono i circuiti neurali causati dall'uso cronico di cocaina.
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11/05/2016Dipendenza da alcol: forti cambiamenti nel sistema ormonale e dei neurotrasmettitorifonte: AlcoholIl consumo di alcol è uno dei principali fattori di rischio per molte gravi malattie. La farmacologia dell’etanolo, il suo principio attivo, è estremamente complessa ed interessa non solo il cervello, ma tutto l’organismo.
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02/05/2016Dipendenza da cannabis: rilevati forti deficit nel rilascio della dopaminafonte: Mol PsychiatryDalla letteratura emerge come la maggior parte delle sostanze psicoattive portino ad un ottundimento generale del rilascio di dopamina nella fase cronica della dipendenza. Una nuova ricerca finanziata dal National Institute on Drug Abuse (NIDA) ha dimostrato come anche i consumatori di cannabis abbiano il sistema della dopamina fortemente compromesso.
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26/04/2016Ectasy, una nuova metanalisi indaga gli effetti a livello cerebraleL’ecstasy è una delle sostanze psicoattive più popolari, soprattutto tra i giovani, e viene considerata con grande preoccupazione in termini di salute pubblica, considerati anche i decessi che possono essere legati all’assunzione di MDMA, come evidenziato dal Global Drugs Survey 2015. Una nuova metanalisi condotta da ricercatori dell'Università di Liverpool consente di comprendere in profondità gli effetti dell'ecstasy su diverse zone del cervello.
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19/04/2016LSD, prime evidenze scientifiche degli effetti sul cervello grazie all’fMRIfonte: Current BiologyGrazie alla risonanza magnetica funzionale (fMRI) è finalmente possibile visualizzare gli effetti sul cervello dell’acido lisergico, comunemente noto come LSD. Nonostante questa sostanza psicoattiva fosse nota già nel 1938, nessun ricercatore era stato finora in grado di trovare uno strumento di imaging che consentisse di visualizzarne gli effetti a livello cerebrale.
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